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VI. Contro li violatori fu stabilito il bando, la qual pena doveva essere decretata dall’Imperatore, o dalla sua Camera, come pure una pena in danaro: rapporto ai danni particolari poi, che si agisca avanti un Giudice competente. Questa fu l’occasione, per cui fu organizzata la gran Camera dell’Impero, che ultimamente risiedette in Wetzlar, ed in seguito il Consiglio Imperiale Aulico, ai quali supremi Tribunali ne’ susseguenti Recessi dell’Impero furono spedite le ordinazioni di procedere.

Il primo Vescovo di Trento, che godette di questa pace, fu Giorgio di Naydech: ed esso per vieppiù obbligarsi le famiglie anche prima distinte per fedeltà il dì 5 Dicembre 1507 confermò a’ Nobili rurali di queste Valli i loro privilegi 1, locchè fu praticato anche dai di lui Successori. Abbiamo veduto, come questi Nobili rurali esistevano sotto il Vescovo Giorgio di Liechtenstein, e di essi ve ne sono anche nelle Giudicarie. Nell’Anaunia, dove sono dispersi in diverse Pievi, cangiate le circostanze politiche, il numero è diminuito; poichè certi trovando meglio aggregarsi alle Comunità per occuparne insieme coi patriotti gli ufficj, rinunziarono ai loro privilegi di esenzione: ultimamente rapporto a questi Nobili, detti anche Gentili, nacquero delle forti dispute.

Il taglione delle Valli ebbe origine dalla guerra, che Sigismondo Arciduca d’Austria, Avvocato della Chiesa di Trento, l’anno 1487 intimò alla Repubblica di Venezia. 2 Egli da Trento non aveva ottenuto alcun soccorso nè in danaro, nè in soldati, e però il Vescovo ammonì con minaccie gli uomini delle Valli di Non, e di Sole, i quali per le spese delle truppe pedestri in quella guerra ebbero a sborsare Ragnesi circa ventidue mila. Questo diede occasione ad un grave litigio interno nelle Valli per la ripartizione. Finalmente la causa fu compromessa in Pangrazio di Castel Belasio Capitano delle Valli, in Niccolò de Moris di Sarnonico, ed un Riccardino Notajo di Tavon Assessore delle Valli, e questi arbitri a’ 19 di Giugno 1510 pronunziarono la loro sentenza in rogiti del Notajo Compagnazzi di Tuenno, per la qual cagione viene appellata la sentenza Compagnazza.

In essa fu regolato il numero degli armigeri da spedirsi in tempo di guerra. Questi armigeri furono poi nelle collette convertiti in contribuzione pecuniaria per servire di regola nelle prestazioni del Paese. E questo diede il nome al così detto taglione, che attualmente vige, e sta registrato negli Atti regionali.

Da quanto scrive il Pincio 3 la Città di Trento venne dipoi a mancar di grani. Locchè può convenire a quanto attesta Ulrico Muzio, Scrittore contemporaneo, il quale all’anno 1505 dice, che nella Germania, principalmente in quel tratto di Paese, che da Norimberga si estende fino alle Alpi, che dividono l’Italia dalla Germania, si soffrì gran fame, e che vi

  1. Monumenta Eccles. Tridentin. pag. 171.
  2. Manoscritto estratto dall’Archivio dalla Valle di Rimo, nel quale si conserva il processo del 1510 fra li Nobili rurali, e la Comunità delle Valli.
  3. Pint. Lib. V. pag. 32 tergo.