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Il Regno Longobardico, come accennai, ebbe fine l’anno 774, allorchè Carlo Magno Re de’ Franchi venne con grande esercito in Italia, e in Pavia fece prigione Desiderio ultimo Re de’ Longobardi.1 Trento proseguì ad essere marca, ossia confine del Regno Longobardico verso la Germania la di cui estremità a qualche tempo doveva essere Mezzolombardo, detta Meta Longobardica, cui ad oriente subito segue Mezzotedesco, Meta Theutonica: o sotto i Longobardi, o presto dopo fu portata ad Egna, da’ Romani detta Endide, e da’ Tedeschi Neümarch, che significa nuovo confine, per parte cioè de’ Tedeschi.

Carlo Magno non cangiò leggi: ma dopo essere stato in Roma coronato Imperadore di Occidente da Leone III. l’anno 800 con promessa di proteggere la Chiesa, fece i Capitolari, che non sono, se non aggiunte per favorire la Religione Cattolica, de’ quali il Muratori ne’ suoi Annali all’anno 814 dice, che tutti spirano sapienza, pietà, e giustizia.

Sotto il di lui successore Lodovico Pio, da Lotario di lui figlio, mentre trovavasi in Italia, fu formato un Capitolare riferito dal Muratori Rer. Ital. P. I. Tom. II. all’anno 829. Dice in esso di aver trovato, che lo studio delle lettere per colpa, e dappocaggine de’ Ministri sacri, e profani è affatto estinto nel Regno dell’Italia. Però di avere deputato Maestri, che insegnino le lettere con raccomandare loro tutta la premura possibile, onde i giovani ne cavino profitto. Annovera poi le Città, in ciascuna delle quali è destinato il Maestro, acciocchè vi concorrano studiosi de’ vicini Paesi. Una di queste Città è Verona; e là dovevano recarsi quelli del Trentino. Osserva poi lo stesso Scrittore, che i Maestri di Scuola d’allora altro non insegnavano, che la Gramatica, nome nondimeno, che abbracciava largo campo, cioè oltre la lingua latina anche le lettere umane, la spiegazione degli antichi Scrittori, e Poeti latini, una qualche tintura delle Sacre Scritture, coll’aggiunta talvolta del computo per intendere le lunazioni e simili altre cognizioni scientifiche.

Era fortuna in que’ secoli rozzi il poter ritrovare un buon Maestro: sì fatte scuole erano in molti Monisterj di Monaci; scienze ecclesiastiche insegnavano talvolta i Vescovi; ed i Parrochi di Villa erano tenuti ad ammaestrar i fanciulli nel leggere, e scrivere.

  1. Che Carlo Magno in questa spedizione abbia mandato parte di truppe dalle vie del Trentino, è pensiero di uno Scrittore recente. Il Dandolo nella Cronica Rer. Ital. script. Tom. XII. pag. 145. non parla che del Monte Cenisio, e del grande S. Bernardo, allora detto Monte di Giove. Anzi Reginone Chron. Lib. 2. c. 26. Struvio Rer. German. Script. Tom. I. pag. 36. scrive di Carlo Magno: "Ipse cum una parte per Montem Cinysium perrexit, & misit .... cum reliqua parte per Montem Jovis. Conjunxerunt autem se uterque exercitus ad Clusas. Hoc sentiens Desyderius, statim Clusas reliquit." Clusa Città piccola sul fiume Arve, circondata da Monti alpestri situata nel Ducato di Savoja. Büsching. Geograf. dell’Italia Tom. I. pagina 103. onde le Chiuse della Savoja furono erroneamente prese per quelle del Tirolo.