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dall’ Arciduca Sigismondo le giurisdizioni di Val di Non , e Val di Sole. 1

Secondo il Brandis , Friderico de Orasanna cesse in perpetuo il diritto di apertura all’Arciduca Sigismondo l’ anno 1440. 2 Non venendo nell’ irruzione fatta da’ Franchi , ed accennata da Paolo Diacono , nominato tra li castelli devastati in questi contorni , il medesimo convien credere , che a que’ tempi non esistesse. Da’ rogiti di Gio: Migazzi notajo di Cogolo dei 3 Luglio 1463 appare , che la famiglia Fedrici a detto tempo possedeva questo castello , detto anche di S. Michele dalla cappella di tale titolo.

Pelizzano , è un Villaggio posto in un’ amena pianura. Da questo verso sera in poca distanza principia la Valle di Pejo ristretta , ove conviene marcare Comasine , nel cui monte verso mattina si ritrova una feconda miniera di ferro , inferiore però a quello di Val Camonica : si può arguire , che già fosse stata scoperta nell’ anno 1632 : fu però dipoi abbandonata ; ma venti anni sono essendo stata nuovamente intrapresa la cava , presentemente vi si ritrova con florido negozio.

Cogolo , Villaggio , fu l’ antico soggiorno della famiglia de’ Conti Migazzi , ora passati in Germania.

Pejo , distante un’ ora da Cogolo all’ estremità della Valle , e due ore dalla sua imboccatura , è luogo alpestre , e che termina con un’ orrida vetretta , ove si ritrova l’ angusto passo della Sforzella , che conduce nella Valle Tellina , ma praticabile solamente nell’ estate , ed a certi tempi. Non lungi da Pejo si ritrova anche il Moltoz , monte che comunica con Tonale , e perciò fu anche questo passo custodito negli anni 1796 1797 e 1800 , nel qual anno seguì la zuffa da noi riferita. La Valle propriamente viene da un ramo del torrente Noce divisa : alla destra di questo sotto il Villaggio scaturisce una fonte d’ acque minerali , che secondo le sperienze chimiche , senza parlare degli antichi , fatte nell’ anno 1763 dal direttore della facoltà medica d’ Innsbruck de Sterzigner , sono ricche di sostanze di ferro , vitriolo , e zolfo più potenti dall’ altra sorgente di Rabbi , onde si devono prendere con cautela , ma resistono meglio alla tradotta.

Circa il tempo preciso della scoperta delle acque minerali di Pejo nasce dubbio , per avere ommessa la data quelli , che le esaminarono. Abbiamo un libretto senza luogo di stampa , ed anno : "De admirando Dei dono, sive de facultatibus acidularum in Valle Solis Episcopatus Tridentini repertarum." Tra li altri medici , che esaminarono queste acidole , si annovera Arnoldo Blanchkenbach di Colonia : questi si ritrovava in Venezia , e partito da quella città col N. U. Francesco Uldramanno , dopo quattro giorni di viaggio pervenne a Cogolo , ed indi alla fonte di Pejo. 3 Erasi in

  1. Monumenta Trident. pag. 163.
  2. Part. II. n. 181.
  3. Quattuor ab hinc annis , mira Dei Providenzia reperto , & singulari admodum Ill. D. Christophori Migatii industria , & solerzia indigitato. Dice d’ esser partito da Venezia il 1 Luglio , ma tralasciò l’ anno. Il Mariani mette la scoperta all’anno 1650 pag. 600.