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qual proposito scrisse il Pontefice una lettera all’Arcivescovo di Salisburgo, al quale s’aspetta d’ordinario la consacrazione. Ciò seguì li 18 Febbrajo del 1742, avendolo il Pontefice dispensato dall’età, mentre aveva solamente 29 anni, e lo creò Prelato assistente al soglio. Continuò il Prelato nella sua carica di Ministro con grave suo particolare dispendio, e solamente si recò a Gurck l’anno 1744. Avea però pregato il Vicario generale di Trento Borzi, celebre letterato trentino, di voler visitare la sua Diocesi, il che appunto adempì nella primavera di quest’anno: frattanto arrivò il Vescovo da Roma. Abbiamo una lettera di Borzi scritta su questo proposito ad un amico in Trento, e data dal castello di Salisburgo, nella quale descrive il metodo di vivere di questo degno Vescovo. Hic certus agendis modus præscriptus est, nec comici in tragœdia traducuntur: hic communium præcum, & negotiorum tempus definitum: mensa lectione sacra conditur. Bibliotheca satis instructa omnibus patet. Optimi libri avide comparantur. Teneva il Vescovo in Gurck adunanze, come avea fatto in Roma, sopra le più importanti materie ecclesiastiche, il che succedeva anche in Salisburgo, ove ogni anno facea come Vescovo suffraganeo e capitolare la sua residenza. Abbiamo una lettera del Muratori scritta a Salisburgo al Canonico Barone Cristani dei 18 Febbrajo 1749, in cui quest’insigne letterato manifesta la stima, e la venerazione che avea per Monsignor di Thunn. Non cessava con la voce, e con l’esempio di edificare il suo popolo. Un giorno essendo al passeggio fuori di Gurck in compagnia del citato Cristani (dal quale l’autore nell’anno 1781 ebbe il racconto) s’incontrò in un contadino, che andava a chiamare un Sacerdote per assistere alla morte del suo genitore; fece egli ritornare il contadino, ed egli stesso recossi alla casa del moribondo distante ancora mezz’ora, e consolandolo nel Signore, coll’assistenza del suo proprio Vescovo il contadino spirò. Fortunati i popoli, che hanno di consimili Vescovi! Continuava egli gli studj ecclesiastici: l’anno 1751 in occasione del Giubileo scrisse una lettera pastorale in tedesco, e perchè gli eretici gli risposero, l’anno 1754 pubblicò un’apologia, nelle quali opere si ravvisa una vasta erudizione, e cognizione dell’antica ecclesiastica disciplina. Poco dopo s’applicò all’edizione del nuovo testamento in tedesco, ed eletto l’anno 1762 Vescovo e Principe di Passavia, pubblicò quest’opera con molte erudite osservazioni, per le quali da’ Gesuiti fu tacciato di Giansenismo. L’anno 1763 intraprese la visita della in allora vastissima Diocesi di Passavia; ma l’Elettore di Baviera Giuseppe Massimiliano, pretendesi mosso da tale accusa, proibì a’ suoi sudditi d’intervenire alle funzioni della visita, che faceva nel suo territorio, e non lasciandosi li sudditi impedire d’intervenirvi con grandissima frequenza, tanto crebbe il suo fervore, che sorpseso da un’infiammazione fu cagione della sua morte E’ però da notarsi, che il Vescovo, venuto in cognizione dell’accusa, spedì un ecclesiastico suo confidente a Monaco per sincerare l’Elettore, il quale convinto della sua innocenza, non solo rivocò il divieto, ma sommamente lodò il fervore, e lo zelo del Vescovo; ma questo elettorale dispaccio giunse pochi momenti dopo, che il Vescovo nell’esercizio infaticabile del suo mini-


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