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da alcune picciole Vallette, che divertono dalla campagna, e dalle Ville il pericolo d’inondazione, che potrebbe succedere nelle pioggie strabocchevoli. Poco distante dalle accennate Ville si ritrova Carnalez, e più a settentrione Salobbi situato in altura verso Castelfondo più vicino alla miniera di marmorina accennata nell’introduzione alla Storia. La chiesa parrocchiale è discosta da queste Ville, e di questa ne hanno il diritto di patronato li Conti d’Arz.

Arsio, che diede il nome a tutta la Pieve, in tedesco Arz, picciolo Villaggio, giace in pianura alle falde d’un monticello: poco distante da questa Villa si ritrova il vecchio castello Arz, ossia Arsio, alla destra della Novella. Da che li Conti di tal nome trasferirono il loro domicilio ad Arsio nel palazzo novellamente rifabbricato, ed in Revò, ove esiste un’altra linea, il castello ha perduto il suo splendore; si ritrova ivi un picciolo laghetto. Avendovi villaggio, e castello, che porta il nome d’Arz, dobbiamo riguardare questa famiglia come originaria del paese già ne’ tempi anteriori all’introduzion de’ cognomi, de’ quali abbiamo nell’Introduzione parlato. Di questa famiglia de’ Conti d’Arz, in italiano Arsio, abbiamo un documento, che ritrovasi nell’archivio d’Innsbruck, ed in quello di Trento1, ove Alberto I. Vescovo di Trento li 9 Luglio 1185 in presenza di Warimberto de Arso investisce a retto feudo tra gli altri Comitem Odolricum tantum de castro de Arse. Questi Conti ne’ secoli di mezzo amministravano la giustizia2, e da ciò prendiamo il principio della giurisdizione d’Arsio, la quale comprende l’intiera Pieve, e della quale i Conti d’Ars ne prendono l’investitura dal Conte del Tirolo, e presentemente esercitano ogni sesto anno separatamente dalla giurisdizione di C. Fondo per mezzo d’un Vicario, che amministra in vece dei Conti giustizia. Questi Conti vennero in seguito inseriti nella matricola del Tirolo, ed aumentarono i loro feudi, a divennero camerieri ereditarj del Principato Trentino. Nelle notizie trentine3 all’anno 1307 Sycherio, ossia Suicherio, viene nominato nobilis vir miles; e nel recesso di Bolgiano, nella Storia accennato, dell’anno 1407 fra li testimonj viene annoverato Odorico Comite de Arso. Ma dopo sofferse questa famiglia una funesta mutazione: erano aderenti ad Enrico di Rotemburg, onde anch’essi vennero privati dal Duca Federigo d’Austria de’ loro4 feudi, e della dignità di Conti. Se vogliamo prestar fede al Burcklenero5, egli nomina Udalrico di Arsio come aderente al Rotemburgo, ed a questo


fu-


  1. Monumenta Ecclesiæ Tridentinæ.
  2. Media ætate singulis pagis præerant Comites, qui Principum vice provincias regebant, & per vicos jura reddebant. Eckard Introductio in rem diplomaticam Prœm. §. XIV. not.
  3. Notizie Trentine V. III. pag. 124.
  4. Fridericus Tirolensium Princeps, nobilium quorumdum conatibus eundum ratus, Henricum Rotemburgicum omni prorsus ditione exuit... Eamdem cum Henrico fortunam sortisus Calderani Dominus.... ac alii nonnulli. De Roo L. 4. pag. 164.
  5. Manoscritto istorico L. 13. e 21. pag. 414.