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PEREGRINAZIONI NEL CONTADO DI TRENTO
Colline alla base del Monte argentifero.
A chi esce da porta Aquileja si affaccia la ripida e nuda scogliera, detta delle Laste, che conduce su di una prominenza la più vicina da dove si contempla la sottoposta città circondata dalle adiacenze. L’occhio si ricrea accompagnando la recente linea della via ferrata che dimezza in lunghezza la valle; e quando è percorsa dalla locomotiva ci ricorda il passaggio o meglio il volo d’un alato destriero. A ripigliare la lena affaticata per la breve salita possiamo far sosta nell’agiato casino di Rocco Rasini, che con lungo amore vestí la nuda rupe di viali, di meandri frondosi, e di fiorite pendici. Chi si diletta dell’arte grafica, di stampe, d’incisioni, troverebbe i primi elementi della scuola quand’era bambina fino alla classica perfezione. Si vede un Cristo del Mantegna che molto somiglia nell’effigie al crocifisso del Duomo, e si osservano due Cariatidi che ornavano un camino del Castello, trovate in abbandono in una cantina, e fra gli altri pezzi d’arte si ammira qualche dipinto sulla tela di ragno.
Ripreso fiato e montando la china scorgesi un isolato edificio che serba ancora l’aspetto di convento, già abitato dai frati Carmelitani e costruito per cura del