Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 41 — |
principio del secolo XVI (sotto Bernardo Clesio nel 1534). In tal modo si veggono unite in questo castello le varie vicende dell’architettura: un anello d’oro che ne congiunge due di ferroFonte/commento: Pagina:Perini - Trento e suoi contorni, 1868.djvu/172. Da principio fu detto Castello del mal consiglio, e quando divenne residenza principesca assunse il nome di Castello del buon consiglio.
In quanto al merito dell’architettura Rodolfo Vantini di Brescia produsse il seguente giudizio:
Si compone di due corpi di fabbrica innalzati in epoche molto discoste, e negli interni compartimenti presenta saldezza di forme, grandiosità di proporzioni e magnificenza di ornamenti. Il lato che guarda settentrione nominato negli antichi documenti Castrum boni consilii, ora Castel Vecchio, trovasi fiancheggiato da una torre, opera romana, di robustissima struttura circolare. La parte superiore è di data recente (1809) costrutta dagli Austriaci per collocarvi le artiglierie. L’annesso fabbricato manifesta il modo di fabbricare tenuto nel secolo XIII. La loggia che guarda verso occidente presenta forme elegantissime; nel 1813 fu guastata dalle artiglierie, e poco fa fu racconciata alla meglio.
La parte più moderna posta a mezzogiorno, spetta al secolo XVI, e fu edificata dal Vescovo Bernardo Clesio con rara munificenza, come lo dichiarano le iscrizioni scolpite in più luoghi sotto le insegne di quell’illustre prelato e cardinale. Per sua cura fu adorno di stupendi dipinti ed arricchito di preziose suppellettili e di ricchissimi arredi. La fabbrica di questo Palazzo detto Clesiano, una delle più ragguardevoli d’Italia, a giudizio di Apostolo Zeno sarebbe opera del celebre Andrea Palladio. Però se la rara semplicità delle forme e la correzione dello stile indusse taluno a sospettare che Palladio possa essere stato l’architetto, ri-