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giace la pila dell' acqua benedetta, ai cui lati s'inalzano sopra le quattro basi quattro colonne lasciando la detta pila divisa in quattro parti sporgenti dalle quattro aperture in forma di croce, che finiscono in arco acuto portante il corpo d’intercolonnio. La sommità dell’arco acuto è fregiata a rampanti che servono di decorazione tanto all’arco come alle faccie verticali dell’intercolonnio, che anche queste divise in scomparti ben ragionati s’inalzano fino alla sommità orizzontale dei quattro capitelli di finimento e decorazione alle colonne dove poggia l’architrave che con una ben intesa galleria di modiglioni formano l’intiera trabeazione.

Prossima a S. Pietro v’è la piccola ma elegante cappella di S. Anna. Nell’attiguo fabbricato ha sede l’ufficio della Congregazione di Carità. Molto è pregiato un Gesù scolpito in legno, genuflesso nell’orto degli ulivi che sovrasta alla porta d’ingresso.

La chiesa del Seminario, o di S. Francesco Saverio, è un tempio elegante, e molto regolare nello interno, avvivato dagli affreschi che adornano le vòlte, e ricco de’ marmi più pregevoli del Trentino, che adornano le pareti, le loggie, gli altari. Si direbbe che la ridente appariscenza dei dipinti sia stata concepita allo scopo d’ispirare un religioso e in pari tempo soave sentimento alla fresca gioventù devota alla santa e benefica missione di Cristo. E quando ne’ vespri intuonano gli inni al Signore, armoniosamente ripercossi da quelle vòlte sonore, scende nell’animo una pia commozione, che in noi si desta meditando al generoso sacrificio a cui si dispone il giovane e rassegnato Clero. I Chierici hanno sott' occhio sull’altar maggiore S. Francesco Saverio in atto di battezzare gli indiani, quadro che è creduto lavoro del Pozzi, artista trentino, e autore dei dipinti che adornano la chiesa di Gesù in Roma. Rincresce che l’esterno del tem-