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della fonte vecchia di Pejo, e quella pure del Prato o di S. Camillo di Pejo.
II. Acque salino-ferruginose, come quella di Cavelonte nella valle di Fiemme, della Caverna dell’Ocra presso Levico, e di Vetriolo sopra Levico.
III. Acque saline (calcaree magnesiane) come quella di Pontara nella valle di Fiemme, e di Carano nella medesima valle.
IV. Acqua semitermale, come quella di Comano nelle Giudicarie esteriori.
A queste possiamo aggiungere l’acqua recentemente scoperta, che stilla dalle rupi di Tesobo situato a ponente di Roncegno, molto satura di sali arsenicali, non dosata ancora, ma della quale si sta apparecchiando l’analisi.
Le fonti sopraccennate furono accuratamente analizzate dai più esperti chimici d’Italia, e presso i farmacisti di Trento si conservano le dotte memorie che giovano a far conoscere il merito delle fonti, e in quali infermità sieno suggerite.