Pagina:Perini - Trento e suoi contorni, 1868.djvu/169


- 137 -


possono citare alcuni coleopteri che trovansi in quei boschi, quali sarebbero Balaninus venosus e B. villosus, Otiorhynchus caudatus, O. prolixus, Clytus trifasciatus, Callimus cyaneus, Pachybrachis bisignatus, Cryptocephalus Loreyi, Lubidostomis humeralis, Stylosomus minutissimus ed altri.

Se poi bramasse perlustrare l’agro Trentino nel luglio ed agosto potrà far preda di non comuni insetti e Donaciae e Ditiscidi, ed altri insetti palustri nei canali che attraversano quelle ubertose terre. Così pure se visita gli annosi salici che ombreggiano la sponda sinistra del Salè, od i boschetti sparsi quà e là fra le amene villeggiature di Povo troverà abbondanti la Mesosa curculionoides, il Purpuricenus Kohleri, Buprestis aenea e B. alni. l’Hamatocerus heros, e l’H. miles, il Morimus lugubris, e M. funestus, e con questi alle volte rinvengonsi la Mesosa nebulosa, l’Aegosoma scabricorne, l’Hesperophanes nebulosus ecc.; i quali tutti, quantunque per la maggior parte frequentanti fra noi, servono però a caratterizzare la nostra fauna come quella d’un paese meridionale, e sono ben accetti specialmente da chi viene dal Nord.

Se il viaggiatore intendesse imprendere lunghe ed estese escursioni, e fosse disposto a trattenersi alcuni giorni fra queste valli, colga il destro di visitare la Valsugana battendo il dorso di que’ monti che da Pergine a Primiero la separano dalla limitrofa Fiemme, e dalla valle di Pinè; dove gli si apre un campo ricco di scelte specie. Così pure il Monte Baldo fu abbastanza celebrato dai naturalisti, e ci allungheressimo di troppo se vorressimo degnamente trattare questo argomento, estraneo a questo libro. (*)

(*) Questi cenni etnologi mi furono gentilmente favoriti dal nobile dott. Stefano Bertolini, già molto conosciuto pe’ suoi lunghi e pazienti studii.