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e la Cherleria sedoides si annidano nelle fenditure dei massi assieme alla Saxifraga caesia, oppositifolia, bryoides, aizoides, Clusii, androsacea, adscendens, mentre il Gnaphalium carpaticum e Leontopodium, la Crepis aurea, l'Anemone baldensis, la Veronica aphylla, la Pedicularis Jacquinii, le Salix retusa, reticulata, arbuscula, l’Aretia Vitaliana, l’Astrantia minor, l’Eriophorum alpinum, e la superba Potentilla nitida rallegrano la zona nivale.

Contemplato lo spettacolo del naturale teatro che si apre d’intorno, scendendo poi verso Garniga comparisce l’Asphodelus albus, e sulle rupi l’Hypericum Coris proprio dell’Apennino Nizzardo, e ne’ campi più sotto il Chrysanthemum corymbosum, per terminare ne’ seminati di Ravina colla Bifora radians, e colla Gipsophyla muralis.

Alle già nominate piante aggiungiamo la speciosa Lychnis Flos Jovis, e l’Anthyllis montana che vegetano sulla sommità della montagna di Povo, nei dirupi settentrionali s’incontrano l’Euphorbia angulata, e la Plantago victorialis col gentile Rhododendron Chamaecistus, e nei prati di monte la Ophris apitera. Sul dosso di S. Agata rinviensi la Cephalantera rubra e pallida, la Orchis militaris, la Ophris muscifera e la Passerina annua.

Molte altre specie possono interessare il diligente investigatore della flora meridionale e subalpina, a noi basta l’aver accennato alle più allettanti per indurre l’amico della natura a visitare questo grazioso giardino botanico situato fra le tepide rive del Lago di Toblino e le antiche miniere di Trento.

L’etnologo che bramasse approfittare del breve suo soggiorno in Trento per fare qualche escursione nei dintorni, non ommetta visitare Dos Trento, ed i boschetti al di quà della cascata d’acqua di Sardagna, dove specialmente nei mesi di primavera potrà empire il suo fiaschetto di rare specie. Per tacere di molti si