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il terzo del Cardinale Carlo Madruzzo (1582-1629) è pure del Morone, ed appartiene allo stesso autore un S. Girolamo nel deserto, i quali quattro dipinti furono posseduti dalla famiglia Roccabruna Signori di Fornace, poi passarono alla famiglia Gaudenti, e da questi alla famiglia Salvadori. La tradizione vuole che anche il capo del Cardinale Lodovico possa essere di Tiziano. Altre tele di molto valore sono una Sacra famiglia del Moretto ristaurata molto bene dall’Ambrosi, un ritratto d’un Gaudenti in piedi e si crede che il capo sia di Leonardo Bassano; nella cappella dedicata a S. Simone Martire decora l’altar maggiore un dipinto del Marescalchi che tiene la maniera di Palma il giovane. Gesù e la Maddalena in casa di Simone leproso, buona copia di Paolo Veronese. Sulle due porte della casa si osservano due medaglioni di marmo in basso rilievo rappresentanti il martirio e la gloria di S. Simone, opera di Francesco Oradini di Trento.

Presso la nobile famiglia Cresceri v’è il ritratto di un guerriero del Morone, ristaurato nel 1859 dall’Ambrosi di Borgo. Anche il barone Turco de’ Turcati possiede parecchi commendevoli dipinti fra i quali uno dell’Holbein, uno del Morone, ed una Madonna di Andrea del Sarto. Presso la famiglia Lupis trovansi ritratti che si ascrivono a Van Dik, due del Tintoretto ed altri di molto merito, conserva pure eleganti bassi rilievi in marmo, ed uno stupendo crocifisso con angeli d’avorio1.

Il conte Matteo Thunn possiede un graziosissimo bambino di Guido Reni, una madonna del Moretto, quattro preziosissimi paesaggi di scuola fiamminga, due

  1. Questi cenni mi furono gentilmente comunicati dal sig. professore Giovanni a Prato, che si occupa dello studio di cose patrie e di cose d’arte.