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Concilio è di Elia Macericcio, l’affresco al di sopra che figura Mosè di Martino Teofilo.
Nella cappella di S. Simone adiacente alla parrocchia di S. Pietro si pregiano gli affreschi del Loth. Sopra la porta di S. Anna va osservata la statua di legno che ricorda Gesù nell’orto di Giovanni Battista Fattori trentino. Nella chiesa dell’Annunziata, architettata da Pietro Antonio Ghisi di Trento, si commendano gli afreschi della vôlta di Francesco Frontebasso veneto, la pala dell’altare di S. Francesco di Paola di Gasparo A. Baroni di Sacco, discepolo di Carlo Maratta, ed il recente altare maggiore fregiato del bel dipinto del Grigoletti. Nella chiesa di S. Martino v’è la superba pala del Cignaroli, ed in quella del Suffragio la Deposizione dalla Croce che ritiensi del Guercino, e un’altro dipinto che credesi del Tintoretto. Nella chiesa di S. Apollinare si apprezza la pala dell’altare maggiore colorita sul legno, opera del 500 che la tradizione attribuisce al Romanino. Nel convento di S. Bernardino de’ PP. Riformati merita d’essere osservata la Via Crucis di Antonio Cresta d’Ala (1718), nel refettorio v’è un buon cenacolo, forse di Giacomo da Ponte.
Fanno parte della più ricca collezione privata che si pregia in Trento i seguenti dipinti di proprietà della nobile famiglia Salvadori: i ritratti di grandezza naturale dei principi vescovi Madruzzo, quello del Cardinale Cristoforo (1480-1576) è del Tiziano1, l’altro del Cardinale Lodovico Madruzzo (1532-1600) è del Morone,
- ↑ Nella raccolta Mazzettiana si conserva una lettera del C. Girolamo della Torre di Ceneda diretta al Cardinale Madruzzo, per la quale gli vien raccomandato Messer Tiziano pittore et il primo huomo della Cristianità, che passava per Trento onde recarsi in Augusta chiamatovi dallo Imperatore Carlo V, ed è probabile che in questa occasione abbia Tiziano ritratto il Cardinale.