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appariscono incorporate alle pareti dei caseggiati, altre si nascondono nello interno degli edificii.

Oltre la torre rotonda che domina il Castello del Buon Consiglio e la città, la verde situata al margine dell’alveo vecchio dell’Adige, la quadrata sovrastante a porta Aquileja, la Vanga, la torre incoronata di piazza del Duomo, la torre in antico ed ora campanile di S. Maria Maggiore, quella adiacente al Municipio, l’altra prossima in casa Menestrina, e la culminante presso la chiesa del Seminario, si trovano traccie d’altre torri palesi o celate nel corpo delle fabbriche. Dietro le indagini fatte dal Ranzi, fra le rinvenute finora accenneremo le seguenti:

In fondo a contrada Lunga presso l’antica Portella ( casa Nardelli ). — Quasi in fondo alla stessa contrada verso l’alveo vecchio dell’Adige ( casa Travajoni ). — In piazza di S. Maria Maggiore nell’angolo della contrada Colico ( casa Valentini ). - Nel cortiletto a sera dell’istituto Sartori, nel lato volto verso S. Maria Maggiore. — Nello interno della casa della nobile famiglia Sizzo in contrada Larga. — Presso il macello dietro gli orti di struttura antichissima ( casa Gerloni ). — Presso al Duomo al principio di contrada Callepina (casa Grezzer, già Roccabruna). — In contrada di S. Trinità al principio di Borgo Nuovo ( casa Grezzer, già Boccabruna ). — Alla metà circa di contrada di S. Trinità ( casa Rocchetti ).— Nel vicolo Schivabriga ( casa Maestranzi ) — Nello interno della casa de’ Ciani tra il vicolo del teatro e contrada di S. Benedetto. — Nella contrada di S. Pietro ( casa Piubellini ). — Presso al vecchio alveo dell’Adige ( casa del conte Leonardo Saracini), - Nell’angolo a mezzodì e mattina del palazzo Galasso, ora de’ Zambelli. — In fondo a contrada Larga (palazzo del conte Guidobaldo Thunn). — Due torri trovavansi tra la contrada Larga e quella di S. Benetto fra le