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sarebbe quello a mattina nella contrada del Macello vecchio, nei così detti Fossati, a mezzodì e sera a canto al convento delle Suore del S. Cuore di Gesù, l’orto Rossi e la contrada della Prepositura.

Tutti i fabbricati posti entro il perimetro delle antiche mura o a breve distanza dalle stesse presentano una maniera di costruzione molto più vetusta dei caseggiati discosti e giacenti nei sobborghi.


Monumenti.


Il Ranzi negli scavi fatti allo esterno e fuori della città, nel periodo di 22 anni, tenne conto delle seguenti indagini. Nel costruire una vasta cantina nel palazzo del conte Vincenzo Consolati, sito in contrada di S. Maria Maddalena, avvertì nel 1847, alla profondità di metri 3.80 tre robusti gradini di pietra rossa posti l’uno sull’altro ad uso di sedili foggiati come si riscontrano negli anfiteatri romani, due de’ quali si conservarono per disposizione del conte in memoria di questo storico monumento.

Nella casa situata nella Piazzetta delle Opere, di ragione del farmacista Antonio Santoni, fu trovato (1849) alla profondità sotto il piano della piazza di metri 4 uno strato di pavimento a mosaico di marmo bianco, nero e rosso congegnato con bella armonia e di diligente costruzione, tanto da destare allo scopritore il desiderio di conoscere la periferia, se non fosse stato impedito dal pericolo di guastare l’edificio sovrastante. Gli fu dato però di staccarne un pezzo di 50 centimetri che fu consegnato al dotto antiquario il sacerdote Giovanni Zanella. Nella stessa Piazzetta, in casa del dott. Giovanni Degasperi, nel rifare una muraglia sdruscita, s’avvenne il Ranzi in un pavimento di pietra rossa che serviva a marciapiede logorato dal lungo uso, e giacente alla stessa profondità dell’accennato pavimento a mo-