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nali e di suggelli del medio evo. I libri, le carte e le stampe attinenti alle scienze antiquarie ed etnologiche per la loro sceltezza e rarità corrispondono allo insieme della raccolta, il pregio della quale si accresce di molto se si considera l’ordine delle serie numismatiche e la sapiente illustrazione (*)
Non è molto che un’altro commendevole cittadino il celebre raccoglitore Tonelli legava al nostro museo una varia e ricca suppellettile di antichità etrusche, egiziane e chinesi assieme a molte monete.
Abbiamo in Trento un’altra privata collezione di cose antiche fatta per cura dello infaticabile antiquario il sacerdote Giovanni Zanella, che anch’egli conserva ceppi marmorei, lapidi, anfore, medaglie, monete, resti di sepolcreti, e così via, la quale pare destinata ad accrescere il patrimonio legato dal Giovanelli al patrio museo.
Finalmente per opera solerte e zelante di alcuni giovani trentini si va avviando un gabinetto di oggetti naturali. Francesco Ambrosi di Borgo, l’autore della Flora del Tirolo italiano, donò buon numero di piante nostrane abbiamo una eletta collezione d’insetti, e di conchiglie, alcuni saggi di mammiferi e di uccelli imbalsamati con molta diligenza, e dobbiamo a Leonardo de Liebener la ricca e completa collezione di minerali terrazzani che assieme agli animali fossili della raccolta Taxis-Scutellio offre istruttivo materiale agli studiosi del regno inorganico.
(*) Questi cenni gli abbiamo dessunti dalle Relazioni di seduta della I. Accademia delle scienze in Vienna.