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tono in due grandi categorie, l’una di opere di autori trentini, l’altra di estranei, che del Trentino si occuparono o toccarono per incidenza. Nella parte manoscritta si annoverano parecchie cronache, annali, diari inediti, diplomi, privilegi, statuti, atti principeschi, consolari, capitolari; senza parlare di una prodigiosa quantità di documenti e di lettere illustranti la storia d’Italia e di Germania, singolarmente nei tre ultimi secoli; di una buona copia con rilevantissime aggiunte del codice vanghiano pubblicato dall’I. R Accademia delle scienze in Vienna (1853), di cinquantadue MSS concernenti il concilio ecumenico tridentino, e di un gran numero di documenti relativi al paese, fatti trascrivere nelle principali biblioteche d’ltalia e particolarmente negli archivi diplomatici, di Milano, Mantova e Venezia. Il raccoglitore vi aggiunse lavori del proprio ingegno concernenti la storia trentina da lui pubblicati ed altri inediti di materie legali e letterarie, una biografia in tre volumi del conte Carlo Firmian governatore della Lombardia.

Un altro cittadino benemerito della biblioteca comunale fu il conte Benedetto Giovanelli podestà di Trento, il quale dopo ch’ebbe illustrata la storia patria con una serie di scritti archeologici molto lodati, volle, morendo nel 1846, arricchirla di una collezione preziosissima di oggetti archeologici. Consiste in un ricco medagliere, in una raccolta di varii pezzi antichi, non che libri e manoscritti spettanti alla scienza che professava. Il medagliere consta di diecimila e sessantatre monete per lo più greche e romane, centocinquantasette delle quali d’oro; tremila centoquarantanove di argento, e sei mila settecentocinquantasette di bronzo. La raccolta di antichità si compone di duecento novantasette diversi oggetti, tra statuette, vasi, utensili, pietre scolpite od incise ecc. e di molte medaglie occasio-