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Stamperie e Litografie.


        Giovanni Seiser fu il primo a introdurre in Trento la macchina celere colla quale stampa la Gazzetta di Trento, e continua ad arricchire il proprio stabilimento di nuovi tipi e di fregi. Molto ben provveduta è anche la libreria annessa allo stesso stabilimento, ove trovansi le più accreditate e recenti opere di autori tedeschi, inglesi e francesi, come pure le più interessanti produzioni d’Italia appena comparse alla luce. Per cura di Giovanni Seiser fu eseguito in Venezia il Duomo di Trento da abilissimo fotografo che riuscì a meraviglia. Abbiamo in Trento due altre stamperie, l’antica di Francesco Monauni e l’altra de’ fratelli Marietti a ciascuna delle quali non manca materia di lavoro. Dalla stamperia Monauni esce tuttora la nitida edizione della Biblioteca trentina redatta da Tommaso Gar, bel documento d’amor di patria. Fanno pure onore al paese le due litografie Zippel e Godermaier, e quella di Francesco Monauni aperta poco fa. Alla prima v’è annesso anche un apparecchio per impressioni di nomi e di titoli. L’una e l’altra producono eleganti litografie a penna, a matita e ad incisione, e si distinguono per purezza di calligrafie.

Tintori.


        Autore d’una nuova industria fu Lorenzo Weiss che introdusse la tintura del cotone in rosso, e tanto raffinò l’arte che i saggi inviati alla esposizione di Parigi gli fruttarono un titolo d’onoranza presso una società inglese. Le sue produzioni trovano spaccio nella monarchia ed anche allo esterno, come sarebbe nello Stato pontificio e nei Ducati di Parma e Modena. Questa impresa raggiungerebbe maggior incremento se mai si riuscisse a propagare la coltura dell’Alizzaro (Rubia tinctorum) le cui radici somministrano il colore.