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Arti.
Non è nostro proposito far conoscere partitamente le arti esercitate in città, chè riusciressimo troppo prolissi e noiosi, solo intendiamo accennare le più ragguardevoli. Già ebbimo in addietro occasione di encomiare lo scalpello del Varner, del Barelli, a cui possiamo aggiungere i nomi del Bernasconi e dell’ Adami che diedero sovente belle prove di sè. Chi non conosce il merito di Carlo Toneati? Questo valoroso artista che veramente fa onore alla patria, educato alla scuola classica milanese sotto gli auspicii d’un Moglia progredì di continuo nell’arte, più volte superò sè stesso. Irremovibile dalle severe e pure leggi dell’estetica non si curò se i capricci della moda corruppero il gusto de’ doviziosi, persistette nello stile corretto. Avventuroso lui doppiamente che s’imbattè in parecchi mecenati che gli porsero argomento di lavoro lasciandogli libera la invenzione e il disegno. Pietro Fontanari che crebbe al suo fianco mostra seguire con amore le orme del maestro. L’armaiuolo Antonio Garollo produsse nella nostra esposizione qual documento di sua abilità l’archibugio che tanto piacque la cui canna damaschinata e intarsiata d’argento, il fucile lavorato a martello rappresentante un Ercole in lotta coll’Idra, il calcio intagliato con gusto squisito, tutto lo insieme basta a raccomandare l’esecutore a chiunque protegga le arti. Furlani Domenico, oltrechè perito modellatore, tratta con diligenza il bulino, eseguisce strumenti, all’uopo ne inventa di nuovi, e tutto quello che si riferisce all’arte sua lo apparecchia da sè. Hallier Matteo si distingue per invenzione di macchine nelle varie applicazioni del vapore; Zanoni Carlo esattissimo nella composizione di orologi da campanile a cui dobbiamo l’attuale che segna le ore sulla torre di Piazza, forbito