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base del monte Fierozzo nel sito detto Auvvis ove scorgonsi tuttora gli scavi praticati nei secoli addietro. Il primo filone oltre il rame e l’argento contiene la galena, il secondo oltre gli elementi del primo inchiude anche il piombo. Le analisi fatte ad Hall, Agordo e Venezia diedero diversi prodotti, il minore de’ quali fu di libbre 9 1/2 di rame e lotti 17 1/2 d’argento su cento libbre. Una rendita così vistosa incoraggiva la Ditta fratelli Brambilla di Milano a tentare lo scavo, succeduta all’originario scopritore Bortolo Morelli di Canezza.


Terre e creta.


Se la natura ci fu larga di materiali proficui all’arte ed all’industria non convien presumere di conoscerli tutti o averne approfittato di tutti. Ristrette sono le applicazioni che si fanno dei nostri silicati, e degli alluminosi; si scoperse che non è molto qualche terra refrattaria, poche sono le argille assoggettate alla prova, molto in somma ci resta a cercare e a sperimentare. Di questa diremo quasi infruttifera ricchezza n’ ebbimo un saggio presso la nostra esposizione, ove abbondavano gli ossidi, le ocre, le terre coloranti, le argille e i gessi. Nelle vicinanze di Castel Toblino, Tito de’ Bassetti rinvenne una vena di marna che cotta e macinata offre un tenace cemento idraulico, che già trovò estesa applicazione nella tecnica. I Bormioli già ab antico si distinsero in Trento coi loro lavori di creta e di vetro, e Demetrio Bormioli persiste a tener dietro ai progressi dell’arte, sicchè diffuse lo spaccio del vasellame e delle stufe fino a Bressanone, e si venne guadagnando credito nel Lombardo-Veneto, sul Modenese e in Romagna. Perfezionò le vernici fino a rivaleggiare con quelle di Monaco, e la sua vernice lattea resiste alle vicende atmosferiche e al gelo. Portò a tal perfezione le forme