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ed altre reliquie di quelle rovine per murare l’antica chiesa di S. Apollinare, quale è appunto quel tempietto che accennammo poco sopra.

Che Trento fosse assegnato alla tribù papiria ne assicurano le lapidi, e irrefragabili monumenti; che poi fosse Colonia romana lo fa presentire la sua situazione, lo indicano le due primitive vie romane, che calavano nella Venezia, lo prova il nome italico dato alla legione III, qui istituita in quel tempo, e come dalle iscrizioni si può raccogliere, qui era permanente chi ne avea il comando.

Furono istituiti in Trento varii ordini sacerdotali, e Flamini Diali e Augustali, e Sodali di Augusto e Seviri, abbiamo superbi fregi di griffoni, colonnette canalate ed altri ornamenti che si veggono a S. Apollinare di romana provenienza, per ultimo fu qui eretto un tempio dedicato alla Divinità della Dea Roma, e di Augusto, e il nome di Augusto dato in antico a una contrada della città.

Se consideriamo la massiccia torre a fianco di castel vecchio, che tutta domina la valle, avanzo romano e forse del secolo di Augusto, se osserviamo la torre che pesca nell’Adige ( tor Verde), la quale per la sua architettura mostra d’essere retaggio d’una età più remota; se le antichissime mura, e le reliquie di grandiosi massi di bugnato che quà e là nella città si veggono, se tutto insieme consideriamo, ci appare più chiaro, come tutta la valle tridentina e tutti i monti che in sè la comprendono e si protraggono ai fianchi, presero il nome da questa città. L’essere poi tal nome imposto a tanta estensione di valli e di monti mostra non solo l'età altissima di questa città, ma è prova altresì ch'essa mai non lo cangiò, e quindi non fa meraviglia se era noto agli storici di tutti i luoghi ove penetrò piede romano.