Pagina:Perini - Trento e suoi contorni, 1868.djvu/118


- 86 -

Vini.


        La coltivazione delle viti sul Trentino sale ai tempi più rimoti della nostra storia, e appunto sui colli tridentini favoriti dal clima più mite fu educato il vino retico commendato dai Romani ai tempi di Augusto. La coltivazione della vite si spinge fino a 650 metri dal livello del mare.

Oltre il greggio e dolce abbiamo il vino di bottiglia, chiamato natalino o pasqualino dall’epoca in cui si apparecchia, e si fa con uve appassite I colli che somministrano vini prelibati son quelli di Mesiano, Romagnano, Calavino, S. Massenza e Novaline. Il commercio di vini del Trentino è pressoché circoscritto ai bisogni interni del paese, e le valli del piano forniscono il bisognevole ai paesi di monte che difettano di vino, e dove la produzione non basta al consumo.

Donato Perghem fu il primo ad imprendere una raffineria di vini terrazzani che poi fu trasferita in Vienna, la quale fra non molto sarà riattivata in paese, e si porrà somma cura nello accrescere il credito e il merito de’ nostri vini anche allo esterno. Auguriamo alla rinascente impresa il massimo incremento, e ben sarebbe a desiderarsi che all’incerto prodotto della seta si supplisce col prestare maggior cura ai nostri vini.

Fra i vari liquori prodotti alla patria esposizione v’erano saggi di aquavite di bacche di ginepro, di sorgo nero, e di Pero cervino (Aronia rotundifolia), ora siamo informati che nel 1860 per cura di Lorenzo Moder si porrà in commercio un nuovo liquore denominato Mahaleb ristorante di sapore stomacale piacevole, e porgerà occasione di aggiungere un nuovo alimento alla patria industria.

La fabbrica di birra di Luigi Frizzi oltre d’apparecchiare una bibita prediletta dai Trentini durante