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speso negli altrettanti piloni, che erano progettati per vista economica.

Coronato l’interno edificio da una doppia trabeazione architravata, profilata da bellissime linee presenta nel tutto insieme eleganza e vaghezza accoppiata a solidità e grandiosità, e all’effetto artistico bene applicate le teorie dell’ottica.

Il campanile quadrato all’esterno rotondo all’interno con iscala di pietra a chiocciola già condotto all’altezza della chiesa deve da essa levarsi ottagono come la cupola, ed apparisce in progetto mirabile per sveltezza e grazia di forme.

Nel presbiterio si collocherà l’altar maggiore della vecchia chiesa opera di scalpello bresciano del secolo scorso, identico nel disegno dell’altar maggiore della parrocchiale di S. Alessandro di Brescia, colla differenza che questo è di preziosi marmi artificiali, il nostro di marmo bianco, simile al Carrara, forse di Bagolino, con ispecchiature di bellissime brecce venate a varii colori; quel di Brescia isolato, e a questo incombono ai fianchi le due portine del coro, che fanno ai pugni colle graziosissime curvature che lo conterminano ai lati.

La Chiesa colla costruita porzione di campanile non verrà a costare più di 34,000 fiorini di Vienna, oltre le manovalità e condotte prestate a turno, ed è peccato che i ristretti mezzi del Comune non permettano di fregiarla di quelle decorazioni, che l’adottato stile ammetterebbe, forse esigerebbe; decorazioni che bellissime e senza forte dispendio si potrebbero fare di argilla cotta, quali si fabbricano a Milano e Venezia, durevoli quanto la pietra e suscettibili a ricevere le tinte di tutti i marmi. Un migliaio di fiorini sarebbe a questo modo soverchio a fregiare la facciata, e tutto l’interno della Chiesa.