vero d'alta torre precipitandosi, se stesso uccidesse. ilche sendo
subitamente da ministri essequito, diede alla moglie di lui, che di tutto 'l male era stata cagione, havendo alla compagna sua il secreto del pesare il Leone palesato, travagli, et noia grande oltre misura. onde dolorosa quanto mai altra donna si fusse, la seguente mattina per tempo alla torre aviatasi, dirottamente piangendo, quivi col marito un gran lamento facea, confessandogli di esser'ella stata di si gran disaventura cagione, per haver alla perfida, et disleale compagna sua il modo del pesare il Leone fatto palese. ma il marito, che nella cima della torre murato era, et che fra poche hore conoscea di dover certamente morire, Le lagrime, alla moglie disse, sono hora superflue, et allo scampo mio non veggo, che alcun rimedio possano apportare: gia tu conosci della morte mia d'essere stata cagione; et per ciò giusta cosa è anco, che potendomi tu sola da quella liberare, mi faccia co gl'effetti conoscere, che veramente tu mi ami, et che del gran fallo tuo pentita sei. tu vedi che nella cima di questa torre io sono sforzato ò di
morirmi dalla fame, overo da essa precipitandomi di uccider me stesso: onde con ogni tuo potere tu sei tenuta di soccorrere allo scampo della vita mia. ritornata dunque subitamente nella città, qua molti lunghi, et sottilissimi fili di seta recharai, iquali à piedi di molte formiche legati, quelle sopra 'l muro della torre metterai, et ugnerai loro la testa col butiro,