salute lo ritornarete. et dimandatole il contadino qual sorte
di rimedio gli dovesse dare. Io sono certa, dissegli, per quel, che publicamente si ragiona, il mal di lui da niun’altra cagione, che da molta malinconia, et da profondi pensieri procedere. onde havendo egli solo bisogno di rallegrasi, giunto che sarete alla presenza di lui, Sire diretegli, io molto bene la natura dell’infermita vostra conosco, et spero di tosto da quella coll’aiuto di Dio potervi liberare. voi intorno à borghi della citta vostra vi ritrovate gran numero di belli, et dilettevol giardini, de’ quali facendo il più vago sciegliere, quivi una stanza terrena vi farete accommodare, alla quale, poscia che l’harrete delle cose alla real persona vostra bisognose fatta adattare, vi farete subitamente condurre, dove anchor’io seguitandovi al mal vostro senza alcun’indugio ritrovero riparo. Il che, soggiunse al contadino la Reina, poscia che voi gli harrete detto, et ch’egli harrà il consiglio vostro essequito, quivi la simia vostra voi menarete, laquale i soliti suoi giuochi facendo, in molta festa, et letitia tenendolo, la salute pristina lo fara del tutto ricoverare. le quai parole intese che hebbe il contadino, senza più diferire,
alla citta s’aviò, et fatto al Re intendere quanto dalla giovane gl’era stato insegnato, egli per disiderio di guarire in risposta gli diede, che quanto da lui gli era stato detto, pur che da tanta infermita potesse liberarsi, farebbe incontanente essequire: et chia-