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grandissima sete, scopertasi la faccia, della acqua di quella si fece in uno orcioletto recare, et in cotal guisa havendola il giovane veduta, s’accertò la balia della bellezza, et virtu di lei havergli narrato il vero. et diliberatosi di questa prendere per moglie, il voler suo subitamente al padre fe palese. di che lieto il Re, et allegro oltre misura, perciò che di gia havea la speranza perduta, che donna, che al figliuolo piaciuta fusse, si potesse ritrovare, chiamato il consigliere, et il disiderio del giovane naratogli, tra loro occoltamente il matrimonio conchiusero, in piu opportuno tempo riserbandosi di publicarlo. onde il giovane, che ardentemente la donzella amava di mirabil allegrezza per cio ripieno, niuna cosa piu disiderava, che di tosto le sponsalitie celebrare: mà, si come à Dio piacque, non guari di tempo stete, chel Re da grave infermità sopra preso di questa vita si parti. per la cui morte essendo il figliuolo nel regno succeduto, dopo l'haver à quelle cose proveduto, che alla conservatione delle citta, et vassali suoi faceano di mestieri, il matrimonio con grandissima festa publicando, la novella sposa al palagio reale condusse: et quivi solennemente le nozze celebrate, volendo egli andare colla donzella à giacere, Sire, diss'ella, tutto ch'io mi conosca à voi soggetta, et che à ciò giusta cosa è ch’io acconsentisca, nondimeno, prima che voi allato a me vi corichiate, vi voglio d'una honesta gratia supplicare, qual'è, che havendomi voi per moglie presa, siate