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nire, ilquale dinanzi à lui giunto, et la mano baciatagli, gli fu dal consigliere imposto che havesse la novella sua à recitare. onde egli al commandamento presto incotal guisa comincio: Nella antica citta di Benefse fu gia uno grande, et potente Re, à cui molti paesi, et provincie erano soggette: et percio che egli era huomo di molto potere, fecesi uno bellissimo castello per sua habitatione nel mezzo di essa citta fabricare, ilquale da cento fieri, et rabbiosi cani, quali oltre di ciò soleano i condennati à morte divorare, la notte facea custodire. havea questo Re uno solo figliuolo, ilquale sendo di molt’altre virtu dotato, nel tirare l'arco ogni altro della eta sua sempre avanzava: et percioche unico era, dilibero il padre di dargli moglie, per poter di lui veder figliuoli, che del regno suo havessero ad essere successori. onde chiamatolo un giorno, et fattogli cotal sua diliberatione intendere, dissegli perciò molte figliuole di gran prencipi essergli state proposte. in risposta di che havendo il figliuolo dettogli dessere ad ogni volere suo presto, soggiunse, che una sol cosa caramente lo pregava, c'havendo egli ad essere il marito, fusse contento di lasciare à lui la scielta fare: perchioche dovendo prender moglie, con cui havesse tutto il tempo di sua vita à dimorare, quella, che à gl'occhi suoi piaciuta a fusse, et non altra, prender volea. al che havendo il padre acconsentito, nissuna, di cui il giovane contento fusse, ne pote ritrovare. di che doloroso oltre misura, non sapendo qual