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re; ove questo regno harrebbe nello primiero stato, et tranquillita rimesso. mà non potendo le parole dell'ambasciatore fare alcuno profitto, ritornato disse, che per lo beneficio c'havea all'hora quel regno ricevuto dello cambio dell'huomo nel cavallo, ò bue, che seco ogni giorno nel mare la mano portava, quella reina non lo volea altrimenti restituire, salvo ove da mio padre non fusse alcuno rimedio alla rovina, che essa mano facea, ritrovato. mà che avenendo, che da tanta miseria fusse lo regno suo liberato, ella di buon cuore, essendo gl'avoli suoi stati molto amici de nostri predecessori, harrebbe lo specchio restituito. ma non sapendo mio padre à ciò compenso alcuno ritrovare, non si è mai piu la primiera tranquillità potuta ricoverare. onde conoscendovi io huomini di si alto, et nobil ingegno dotati, mi fo à credere, che, ove voi vi vogliate in ciò adoperare, quel regno dall'infortunio della mano liberando, à me lo specchio, ciò è la quiete, et felicita dell'imperio mio ricoverarete. il che volendo voi essequire, promettovi di farvi di gran thesoro padroni. intese i giovani le parole, et il bisogno del signore, per le molte cortesie, et honori, che da lui haveano ricevuti, prontissimamente gli promisero di dover in India a passare: d'onde dinanzi alla sua presenza piu non ritornerebbono, ove lo specchio insieme non gli havessero riportato, di che lieto l'Imperadore oltre misura, accompagnateli con alcuni de principali suoi baroni, in India gl'inviò. et dopo la lo-