morire, ò vero operando, che ella un giorno fusse da suoi ministri rapita, haverla in poter suo, mà che parendole ciò atto da tiranno, et non da giusto, ne humano prencipe, non voleva in ciò alcuna violenza usare, caramente pregandola, che à piacere di lui volesse acconsentire. Udite la donna del consigliere le parole della messaggiera, infiniti preghi le porse, che al re dell'amore, che le portava, in nome suo rendesse gratie infinite, con dirgli, che, essendo ella donna di sì picciol fortuna, si dava grande ammiratione, come havesse egli si bassamente il pensier suo collocato; et che nondimeno ella era presta ad ogni suo piacere; mà che, essendo tanto dal consigliere custodita, altro, che un sol mezzo à cio ritrovare non sapea, il quale à lei scoprirebbe, ove però primieramente ella giurasse di non havere ad altri che all'Imperadore suo Signore quanto allhora le dicea di palesare. Onde fattole la messaggiera solenne sacramento di silentio, le cominciò à dire in guisa tale. Tu hai à sapere, che 'l consigliere, nel cui potere io mi ritrovo, ha contra l'Imperadore nostro prencipe uno malvagio, et crudel pensiero, ne ha la mente ad altro rivolta, che come possa farlo morire, havendo preparato una bevanda velenata, et aspettando occasione di fargli uno convito, et con quella dargli la morte, et di ciò io sola consapevole sono: et come che io havessi in animo di fare in ogni maniera sapere all'Imperadore si grave misfatto, nondimeno fino ad hora non mi è mai venuta l'occasione: onde tu gli pale-