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no di quivi ritornare, mandò loro suoi ambasciadori, co' quali assicurati al novello Re se ne ritornarono. à cui racconta c'hebbe Giulla l'historia da principio, egli rendute al sommo Dio gratie infinite, al voto della moglie volendo sodisfare, alla fede di Christo con lei subitamente se ne venne. ilche havendo medesimamente i consiglieri di lui fatto per lo miracolo, che veduto haveano, avenne, che in poco spatio di tempo tutti i popoli delle città, et paesi di lui si battezzarono, et novellamente celebrate le sponsalitie all'uso della chiesa Romana, volle anco, che Giassemen, che di si alto suo grado era stato cagione, havesse Achel fidelissima compagna di Giulla ad isposare, et bandita una solenne, et gran festa, quivi di luntani paesi ogn’uno concorse; allaquale, poscia che fu posto fine, fece Feristeno, et Giassemen di gran tesoro padroni: et egli insieme colla moglie Christianamente vivendo, continuamente all'alto Iddio del ricevuto beneficio infinite gratie rendevano.

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avea di gia ricoverata Behramo del tutto la primiera salute, quando, venuto che fu al fine della novella sua il sesto novellatore, commandò al maggiordomo suo, che la seguente mattina della Dominica per tempo la corte tutta, d'habiti d'oro vestita, al settimo palagio, il quale medesimamente tutto di guarnimenti d’oro era adornato s'havesse ad aviare. onde inteso da' baroni il commandamento del signore, fu ciascheduno pronto subitamente ad