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ta, co' gioelli, che donati gl'havea, riccamente adornata, ad incontrarlo nella sala con Feristeno se ne venne, iquali incontanente che'l Re hebbe veduti, dandosi maggiore ammiratione della prima, per havere i gioielli intorno à Giulla veduti, à Giassemen, rivolto, chi quei giovanetti si fussero, gli dimandò. à cui, Sire, rispose Giassemen, questo è uno mio compagno mercatante, si come io sono, et quella è moglie di lui. ma percioche di cotal risposta punto il Re non si senti sodisfatto, la giovanetta caramente pregò, che i gioielli, che al collo havea, gli dovesse prestare; ch'egli fra brevissimo spatio gliele restituirebbe: percioch'ei intendea di farne fare con alcuni de’ suoi gioelli, ch'egli nel Giulistano si ritrovava, paragone; di quei volendo dire, ch'egli alla giovanetta havea da principio presentati. alche fare Giulla dimostratasi prontissima; Percioche Sire, rispose, il levarmi alla presenza vostra i gioielli dal collo à me pare, che gran vergogna mi apportarebbe, quivi nella camera entrata dal collo mi li trarrò, et hor'hora porterollivi: et voi ad ogni piacer vostro di quelli, et della restante facultà nostra ancora, quale di tutto cuore vi offerimo, potrete disporre. lequai parole udite c'hebbe il Re, per haver anco poco prima la voce di Giulla nella camera, dovegli seco ragionato havea, attentamente udita, turbato oltre misura, seco stesso cominciò a dire, Che maggior certezza co' gioielli di costei poss’io havere di quella, c'hora io ho, veggen-