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gonnella le teneva dietro. Quando furono in camera, li fece inginocchiare dinanzi a una Madonna, e recitò alcune preghiere, ch’essi ripetevano balbettando, con le manine giunte e con gli occhi fissi nella santa immagine. Poi li mise a letto; e mentre li vegliava, non finiva mai di baciarli; accarezzava ora l’una ora l’altra di quelle bionde testoline, e ogni volta ch’essi aprivano gli occhi sonnacchiosi a riguardarla, sentiva la coglia di baciarli e ribaciarli ancora, e mormorava loro tutte quelle dolci parole di tenero immenso amore che solo le madri conoscono. Quando li vide addormentati, s’inginocchiò a pie’ del letto, e così pregò con tutto il cuore: — Dormite, angioli miei, dormite tranquilli! Mio Dio, che me li hai dati, mio Dio, che hai santificato l’amore della mia giovinezza coll’animare queste due creature che sono sangue di lui che ho tanto amato, custodiscile, proteggile tu! Io le metto nelle tue sante mani! Non permettere ch’io debba vederle morire di fame! Madonna benedetta, per l’amore di quel Bambino che tenete fra le braccia, abbiate pietà di questi due poverini!... Oh, guardate che soave dormire! Essi non sanno nulla del loro crudele destino. Si sono distesi nel loro lettino tutti contenti come quando la nostra casa era lieta e fornita di tutto il necessario, e si sono abbondonati al sonno sicuri del domani. Domani invece, mio Dio, non ci sarà nemmeno un briciolo di pane, ed essi piangeranno chiedendolo invano. È una cosa orribile! Possibile che la preghiera di una madre che chiede pane per i suoi figli non sia esaudita? Madonna benedetta, che avete tanto sofferto per il Figlio vostro, coprite questi miei bambini innocenti col vostro manto; teneteli sul vostro seno insieme col vostro Bambino finché io torni a salvarli. — Si alzò tutta in lacrime, prese