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buona casa di contadini; e siccome quand’eravamo fanciullette e vivevamo insieme, ella mi voleva un gran bene, così, come potevo, cercai allora sempre di aiutarla.... Ma forse ella adesso è maritata....
— Volete scommettere, mamma, che parla della Mariuccia?... — esclamò una ragazza.
— Già, si chiama proprio così.
— Sta per garzona proprio nella casa qui dirimpetto....
— Oh, la vedrei pur volentieri! — disse la poveretta.
— Anzi, quest’anno va a marito — aggiunse la ragazza — e in una casa di benestanti. Ha proprio avuto fortuna. —
E così continuarono tutta la sera a discorrere di lei, del suo fidanzato e della sua famiglia, e della famiglia dov’ella stava a servire, finche venne l’ora d’andare a letto. La massaia condusse la povera donna coi bambini a dormire nel fienile dov’ella fece un lungo sonno, nel quale, com’ebbe poi a raccontare, le parve d’esser tornata nella sua casuccia insieme col marito e coi figli e d’aver ritrovato intatti tutti gli oggetti che aveva tanto pianti distrutti dal fuoco.
V.
La cugina.
Il giorno seguente, prima che fosse ben chiaro, la poveretta era già sulla strada, e aspettava che s’aprisse la casa che le avevano indicata. Il cielo nitido prometteva una gran bella giornata: i monti spiccavano{{PieDiPagina|Percoto.