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suo conto. Se guadagnava qualche carantano, si guardava bene dal gettarlo in ispese inutili. La vecchia Maddalena, che l’amava come una figliuola, s’era accorta di queste sue cure e procurava di facilitarle qualche piccolo guadagno. Ma per accumulare quanto bastasse alla compra almeno del letto nuziale e dell’indispensabile coltre, ce ne voleva!
Eran passati così alcuni anni, quando in quel villaggio ebbe luogo il mercato qui sopra accennato. Chi può dire la consolazione della Mariuccia per aver potuto così utilmente impiegare i suoi risparmi? Ella si era portate a casa quelle robe e se le custodiva nella sua cameruccia e se le guardava con quell’adorazione con cui l’avaro, quando è solo, contempla i suoi ricchi tesori.
III.
La visita.
Per lo stradale che da Gorizia mette a Udine due magnifici cavalli neri facevano volare un’elegante carrozza scoperta. Dentro, a fianco di un signore piuttosto avanzato in età, stava mollemente adagiata una gentile signorina, il cui abito, benchè da viaggio, rivelava il buon gusto della capitale. I suoi bellissimi occhi, vòlti al sole che tramontava, avevano un’espressione piuttosto melanconica.
Era d’estate. La vasta pianura rinfrescata da un leggiero venticello moveva placidamente il ricco suo verde, indorata dagli ultimi raggi. Una quantità di piccole nubi, tinte dei più vaghi colori dell’iride, s’andavano agglomerando sull’orizzonte come per far