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il canarino del n. 15. 59

sta. Lavorava soltanto quando non poteva farne a meno, ora qua e là nelle piccole stamperie, l’accompagnava all’osteria, e tornavano a braccetto. In casa s’era fatto come un della famiglia per abitudine. Accendeva il fuoco o il gas per le scale, menava la tromba, teneva sempre in ordine i ferri del sarto, caso mai servissero, e scopava anche la corte, per risparmiare la sora Giuseppina, giacchè suo marito non stava in casa gran fatto. La sora Giuseppina, per gratitudine, voleva fargli credere che la Gilda gli volesse sempre bene, e sarebbe tornata un giorno o l’altro. Egli scuoteva il capo; ma gli piaceva discorrerne colla vecchia, o colla Màlia, che somigliava tutta a sua sorella. Gli pareva di alleggerirsi il cuore in tal modo, quando ella l’ascoltava fra chiaro e scuro, fissandolo con quegli occhi. E una volta che era stato all’osteria, e si sentiva