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36 | al veglione. |
gran cassa, squilli di tromba, stappare di bottiglie, un brulichio, una baraonda.
— Bello! eh? gli soffiò dietro le orecchie un ragazzone che era entrato di straforo come lui.
— Eccome! esclamò Pinella. E’ si divertono per 10 lire! — Lì davanti, su di una panca a ridosso della scena, erano sedute due mascherine, e cercavano di esser sole anche loro, perchè avevano un mondo di cose da dirsi. Lui, il giovanotto, gliele lasciava cascare sul collo, che la ragazza aveva bianco e delicato, così che quei ricciolini sulla nuca tremavano come avessero freddo, e le spalle pure trasalivano, e si facevano rosse mentre ella chinava il capo, non ricordandosi neppure che ci aveva la maschera sul viso.
— La ci casca! La casca! gongolava il vicino di Pinella. Ma il povero Pinella in