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conforti. 217

colla barba lunga di otto giorni e il dorso curvo, provava compassione di lui che non ci credeva. Come doveva patirci il poveretto! Ella almeno aveva in cuore le parole della donna dell’uovo, come un lume acceso, sino al momento in cui lo zio prete s’assise ai piedi del letto colla stola. Poi, quando si portarono via la sua speranza nella bara del figliuolo, le parve che si facesse un gran buio dentro il suo petto. E balbettava dinanzi a quel lettuccio vuoto: “O dunque cosa m’aveva promesso quella dell’uovo?„ Suo marito dal crepacuore aveva preso il vizio del bere. Infine, adagio adagio, si fece una gran calma nel suo cuore. Tale e quale come prima. Ora che i guai l’erano caduti tutti sulle spalle sarebbe venuta la contentezza. Ai poveretti accade spesso così.

Fortunata, l’ultima che le restasse di