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196 | via crucis. |
uscire corse al Municipio, e lesse coi suoi occhi: «Leopoldo Bettoni con Ernestina Mirelli, agiata». Tornando in bottega, cogli occhi gonfi, si buscò una buona lavata di capo.
La sera volle parlargli ad ogni costo. Da un pezzo egli le diceva: — Faccio tardi all’officina. C’è un lavoro da terminare. — Il Renna, che lavorava da indoratore insieme con lui, s’era messo a ridere. — Non dia retta, sora Santina. Le son storie da contare ai morti. — La mamma, al vedere che tornava a uscire, stralunata, l’afferrava per le vesti. — Dove corri? A quest’ora... — Ella non diceva altro: — Lasciatemi andare. Lasciatemi andare... — cogli occhi fissi. Chi la incontrava così tardi, al vederla correre sul marciapiedi con quella faccia, si fermava a sbirciarla sotto il naso; oppure le buttava dietro un pissi pissi. Ma ella non