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camerati. | 175 |
Malerba con una spallata s’assestò lo zaino sulle spalle, e borbottò: — Cammina! — Lascialo stare, — prese a dire Gallorini. — Sta pensando all’innamorata, che se l’ammazzano i Tedeschi ne piglia un altro.
— Cammina tu pure! — rispose Malerba.
All’improvviso nella notte passò il trotto di un cavallo, e il tintinnìo di una sciabola, fra le due file del reggimento che marciavano dai due lati della strada.
— Buon viaggio! — disse poi il Lucchese, che era il buffo della compagnia. — E tanti saluti ai Tedeschi, se li incontra.
A destra, in una gran macchia scura, biancheggiava un caseggiato. E il cane di guardia latrava furibondo, correndo lungo la siepe.
— Quello è cane tedesco, — osservò Gallorini, che voleva dire la barzelletta