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banda, da lontano, e pensava a chi sa cosa.

Una sera finalmente successe un gran movimento nel campo. Ufficiali che andavano e venivano, carriaggi che sfilavano verso il fiume. La sveglia suonò due ore dopo mezzanotte; nondimeno distribuivano già il rancio e levavano le tende. Poscia il reggimento si mise in marcia.

La giornata voleva esser calda. Malerba, il quale era pratico, lo sentiva alle buffate di vento che sollevavano il polverone. Poi era piovuto a goccioloni radi. Appena cessava l’acquata, di tratto, in tratto, e lo stormire del granoturco, i grilli si mettevano a cantare forte, nei campi, di qua e di là dello stradale. Il Lucchese che marciava dietro a Malerba si divertiva alle sue spalle: — Su le zampe, camerata! Cos’hai che non dici nulla? Pensi forse al testamento?