l’aveva piantata in via San Vincenzino, con quattro cenci nel baule e diciassette lire in tasca, era stata costretta a mettersi col Bobbia, il quale la teneva allegra, quando ne aveva da spendere, e la picchiava dopo, per via della bolletta. Crescioni, invece, non beveva, non bestemmiava, ed era sempre malinconico pensando alla sua poca salute. Ella era andata da lui a sfogarsi dei cattivi trattamenti, e poi c’era rimasta pel piacer suo. Quel giovanotto era preciso come lo voleva lei. Egli predicava: — Vieni di sera. — Vieni di nascosto. — Bada che lui non se ne accorga! — Tale e quale un ragazzo pauroso dell’ombra sua. Sicchè quando il Bobbia capitò a fare quel baccano, Carlotta non gliela perdonò mai più. Infine, cos’era stato? Suo padre stesso, quand’era scappata via di casa, non aveva fatto tanto chiasso. Eppure il danno era