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130 | l’osteria dei buoni amici. |
— Dacchè è stato a San Fedele quel ragazzo è diventato un pulcino bagnato, disse l’Orbo. — Ma ei non dava retta. All’Orbo, che lo stuzzicava più davvicino, gli diede una gomitata che quasi lo faceva ruzzolare nel fossato.
In casa aiutava al negozio delle donne. Si alzava di notte, per scaricare i carri degli ortolani, rizzava il banco, accendeva il caldaro per le bruciate. Più tardi scambiava delle barzellette coi banchi vicini, giuocava di mano colle servotte, pispolava alle ragazze che passavano. Poi sbadigliava e si stirava le braccia. Ogni giorno leticava colla sorella che gli lesinava il soldo per la pipa.
— Gli serve per quelle donnacce di via Pantano, che gli fanno pissi pissi dietro le persiane! — borbottava la Barberina. Ella non avrebbe dato un cavolo a credenza