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126 l’osteria dei buoni amici.

tavo a casa i denari delle mance! — Brontolava il ragazzone, che gli facevano mancare quel che si dice il bisognevole, e lo tenevano in casa come un pitocco.

Un giorno che Basletta lo incontrò a girandolare fra i banchi del mercato esclamò:

— To! Sei qui? È un pezzo che non ti si vede. Mi paghi da bere?

Tonino rispose che non aveva soldi. I suoi di casa gli avevano fatte delle scene per quella storia di San Vittorello. Basletta, come passavano vicino alla baracca della sora Gnesa, adocchiò la Barberina che ammazzolava delle rape, colle belle braccia rosse, nude sino al gomito.

— Finiscila! borbottò Tonino. Non mi piacciono gli scherzi a mia sorella.

— Guarda! adesso che sei stato in tribunale ti sei fatto permaloso! Non te la