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gradita la vita, senza adeguato compenso di affanni e di pianto, di sudori e di martòri.

Nella ora lieta presente, il pensiero memore dei Pratesi ha da protendersi un po’ al di là delle contingenze momentanee e passeggiere: la cerimonia che chiama ed unisce la cittadinanza, tutti affratellando in un palpito solo di gioia e di amore, non segna semplicemente una data memoranda nella storia locale o regionale, ma corona un’opera alacre e paziente che ha reclamato trepidazioni ed amarezze, dispiaceri e disinganni: in mezzo al clangore delle trombe e al fragore dei battimani, ricordi la folla, che oggi, a buon diritto, s’allegra, l’altra folla di illustri e di oscuri, di lontani e di vicini che alla concretizzazione del disegno hanno dato, danno o daranno il loro intelletto, il loro braccio e il loro cuore.

E dal ricordo dei collaboratori e dalla consapevolezza della vittoria civile riportata attraverso tante lotte e tanti vacillamenti, tragga l’auspicio per l’avvenire dell’alma Madre che dalla concorde attività de’ figli attende la sua ricostruzione economica, politica e morale.


La Commissione Stampa: Ferruccio E. Boffi, Presidente — Affortunati Eufemio, Baldini Don Stefano, Bolognesi Alfonso, Bruzzi Enrico, Canovai Dott. Tito Cesare, Cecchi Igino, Eracassini Dott. Tomaso, Franchi Ivanhoe, Giunti Labieno, Gori Oreste, Nicastro Dott. Sebastiano, Nistri Cav. Prof. Enrico, Papini Dario, Piazzesi Guelfo, Pupilli Don. Eugenio, Bacci Giovanni, Cappellini Leopoldo Segretario.