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il Sindaco del tempo cav. Giuseppe Bacci e l’ing. Attilio Cerutti.

Anche l’ing. Sugliano si occupò della questione che tanto interessava e Firenze e Prato e Bologna e propose modifiche che, studiate dall’ing. Ceramelli, costituivano un tracciato per le valli del Setta, della Stura e del Mugello con una variante per la valle della Savena secondo il progetto Zannoni.

Tennero dietro repliche e controrepliche fino a che nel novembre 1902 il Ministro dei lavori pubblici, on. Balenzano — on. Zanardelli, Presidente del Consiglio — procedette alla nomina di una Commissione reale presieduta dal senatore ing. Giuseppe Colombo, con l’ufficio di «studiare e riferire sul modo più opportuno per risolvere il problema di una comunicazione ferroviaria direttissima fra Bologna e Firenze esaminando anche la convenienza, sotto ogni aspetto, di adottare la trazione elettrica sulla esistente linea Porrettana».

La Commissione, scartata l’applicazione della trazione elettrica alla Porrettana, concluse esprimendo parere favorevole sul progetto Protche qua e là lievemente corretto e che proponeva una linea Firenze-Prato-Montepiano-Sasso nella quale ultima località il nuovo binario avrebbe dovuto coonnestarsi con la esistente linea Pistoia-Bologna.

Intervennero, poscia, le rappresentanze politiche di Bologna — on. Pini e Bacchelli — e di Prato — on. Antonio Angiolini — ; furono eseguiti nuovi esami e nuove ricerche; fu ancora modificato il Progetto Protche con la variante Val di Setta - Val di Savena, in virtù della quale il tronco dalla Val di Setta avrebbe dovuto passare nella detta Val di Savena attraverso una Galleria per Monte Adone, e finalmente il 12 luglio 1908 — tredici anni meno un mese da oggi! — il Ministero, dopo una interpellanza di due