Pagina:Per la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.djvu/45


— 45 —


data 10 corrente, il Presidente del Consiglio mi ha diretto il telegramma che ho il pregio di comunicarle:

«Ho appreso con vero rincrescimento notizia dimissioni Sindaco e Giunta cotesta città. Se può indurli a ritirarle prego la S. V. ripetere Loro che il Governo riconosce utilità e necessità della costruzione della nuova Biblioteca, che però nella prossima esposizione finanziaria fra gli altri progetti non può per impegni di bilancio presentare quello relativo alla spesa di detta Biblioteca, che studierà nel prossimo anno, nell'intento di concretare il possibile esaudimento dello aspirazioni di cotesta Cittadinanza e dei voti del Consiglio comunale, che il Governo desidera vivamente di potere accogliere.

«Confido che queste dichiarazioni tranquillizzeranno gli animi e indurranno il Sindaco e la Giunta a ritirare le dimissioni.

«Pelloux».

«Premesso queste esplicite ed autorevoli dichiarazioni, che riconfermano il proposito del Presidente del Consiglio di appagare le giuste aspirazioni di Firenze, in un’opera di alto interesse cittadino e nazionale, e riconosciuta utilissima e necessaria, io ho piena fiducia che Ella ed i componenti l'onor. Giunta vorranno ritirare le dimissioni presentate, esaudendo così non solo i desideri del Governo, ma i voti del Consiglio comunale e della Cittadinanza, verso cui vantano tanti titoli di speciale benemerenza.

« Il Prefetto

«Caracciolo».


Quindi il Sindaco, annunciando che la Giunta, di fronte a tanta solennità di unanimi voti, aveva risoluto di non insistere nelle dimissioni, sottoponeva al Consiglio questo schema di deliberazione:

La Giunta,

Visto l’ordine del giorno, votato dal Consiglio comunale nella seduta del 10 Ottobre corrente;

Visto il telegramma del 13 di detto mese di S. E. il Ministro dell’Interno, Presidente del Consiglio dei Ministri, al Prefetto di