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La lettera dell'on. Pelloux.

Le dimissioni del Sindaco e della Giunta.

Nel Giugno dell’anno scorso, l’on. Pinchia, Sotto-segretario generale nel Ministero della Pubblica Istruzione, annunciava al Sindaco che, per incarico del Ministro Cremona, sarebbe venuto a Firenze, affinchè si giungesse il più presto possibile ad una soluzione. E, in fatti, il 14 di detto mese, l’onorevole deputato di Ivrea, accompagnato dall’Ingegnere Giacomo Boni, giungeva fra noi, e, dopo avere percorso i locali della Biblioteca Nazionale, convinto che non potevasi più mettere tempo in mezzo, faceva sperare che il progetto sarebbe stato sottoposto al voto della Camera prima delle vacanze estive.

Ma, di lì a pochi giorni, cadde il Gabinetto Di-Rudinì.

Si attese fino al passato Ottobre che i successori rispondessero alla partecipazione fatta in giugno, a nome del Consiglio, il quale aveva stimato necessario di porre un termine perentorio entro il quale il Governo facesse conoscere se voleva o no valersi dell’area donatagli.

Una risposta privata dell’on. Presidente del Consiglio pervenne al Sindaco il 7 Ottobre; ed in essa era detto che il Ministero, a causa delle angustie del bilancio, non voleva più tenersi vincolato per la costruzione del nuovo edificio della Biblioteca, e quindi lasciava libero il Municipio di disporre dell’area per altro uso.

Non reputando conveniente di portare in Consiglio una lettera di carattere privato, il Sindaco domandò che gli fosse mandata una dichiarazione ufficiale, e