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Ad una speciale Commissione parlamentare fu dato incarico di prendere in esame le proposte del Governo circa l’iscrizione della spesa in bilancio.

Ma sopravvenne la crisi ministeriale, prima che il disegno di legge arrivasse in porto.

Al nuovo Ministero domandavasi dal Comune che fossero mantenuti gli impegni formali, definitivi, dell’Amministrazione precedente.

L’adunanza dei Senatori e Deputati.

Nell’Aprile del 1897 ancora non erasi fatto nulla di concreto; malgrado gli eccitamenti partiti di qui nel Febbraio e nel Marzo.

Il Sindaco stimò quindi opportuno di convocare al palazzo Vecchio i Senatori e Deputati residenti in Firenze, ai quali domandò che dessero il loro concorso per ottenere che il Governo si decidesse a prendere un partito.

L’adunanza fu tenuta il 30 Aprile. Vi assistevano, oltre al Sindaco, 8 Senatori, onorevoli: L. G. Cambray-Digny, Mantegazza, Cesarini, Garzoni, Barsanti, Villari, Puccioni e Nobili; e 9 Deputati, onorevoli: F. Torrigiani, Cambray-Digny, Civelli, Luchini, Callaini, Modigliani, Pescetti, Marinelli, Collacchioni. Scusarono la loro assenza i Senatori, onorevoli: Camerini, Manfredi, Strozzi, Morra di Lavriano, Ridolfi Luigi, e i Deputati, onorevoli: Ridolfi Carlo, Brunetti e Brunicardi. Assisteva alla riunione il comm. Chilovi.

Aprendo la seduta, il Sindaco, nell’esporre le vicende e le alternative interminabili della proposta per la Nazionale, diceva: