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dirizzo dell’Amministrazione, che è rimasta composta quasi per intero delle medesime persone, ed a cui preme che le trattative pendenti circa la nuova sede della Biblioteca Nazionale abbiano prontamente l’esito che tanto sta a cuore a Firenze.»

Dal canto suo, il senatore Gadda saviamente scriveva:

«....Interessa definire questo importante affare; onde possa finalmente prendere uno sviluppo serio la sistemazione edilizia del centro di Firenze, che interessa non solo questa città, ma tutti quelli che amano in essa una principalissima sede delle glorie antiche italiane.»

Il 13 Settembre 1886 l’on. Sindaco restituiva il progetto all’on. Gadda, con le osservazioni fatte dalla Commissione municipale dei lavori sulle proposte del Governo, il quale aveva chiesto un’area più spaziosa.

Indugiò il Ministero a mandare le sue decisioni, e il Sindaco di Firenze, con la lettera del 20 Dicembre 1886, reclamava una definitiva risoluzione.

Rispondeva il Ministero della Pubblica Istruzione, il 30 Gennaio 1887, encomiando la generosità del Comune Fiorentino, dal quale offrivasi un area anche più vasta della prima, e promettendo di prendere subito gli accordi coi Ministri dell’Interno e delle Finanze, quanto alla spesa occorrente per la costruzione del nuovo edificio, ed al relativo progetto da sottoporsi all’approvazione del Parlamento.

Facevasi sperare, con la maggiore asseveranza, che il Governo avrebbe partecipato sollecitamente al Comune di Firenze le sue definitive decisioni; ma si giunse al 16 Marzo 1887 senza che fosse pervenuta al Palazzo Vecchio alcun’altra lettera del Ministero.

Stimò allora opportuno il Sindaco di rinnovare la preghiera all’on. Ministro della Pubblica Istruzione,