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difficoltà di varia indole e tali che valgano a trattenere il Governo dal presentare il necessario disegno di legge. Se ciò avvenisse, bisognerebbe, a senso mio, fare forza di vele per superare gli ostacoli e vincere quelle difficoltà.

Poi, in fondo, Firenze non chiede nulla per sè: dà, invece, del suo affinchè si faccia opera utile a tutti. Nella Biblioteca Nazionale Centrale, quale è ora, non può farsi servizio nè spedito, nè regolare: con un grandissimo numero d’impiegati si potrebbe ottenere la speditezza, la regolarità no, neanche spendendo il doppio di quello si spende oggi. E questo si sa da un pezzo, e lo disse la Commissione d’inchiesta sino dall’ottantadue.

La Camera fu sino a qui molto corriva nel concedere danari alle Università: ma ancora in Italia non ci si vuol persuadere che la vera Università de’ tempi moderni è la Biblioteca. Lo disse il Carlyle: The true University of modern times is a collection of books. Si è fatta una legge per ampliare le cliniche di Napoli; una per edificare di sana pianta gl’Istituti scientifici di Torino; s’è cresciuta la dotazione delle Università di Messina, di Catania, di Genova, pareggiate oramai alle maggiori.

Perchè non s’ha da provvedere a uno stabile e decoroso ordinamento della Biblioteca Nazionale di Firenze? Nè la spesa, per quel che se ne dice, è grave: e può, per giunta, repartirsi in alquanti esercizi.

Firenze ha fra’ suoi deputati un uomo di molta e meritata autorità e de’ pochi uomini politici che di biblioteche sappiano e di studi, e non credano buttati via i denari che vi si spendono. Mi parrebbe ottima cosa che egli pigliasse, se sia necessario, l’iniziativa.

A ogni modo, io son pronto a combattere con tutte le forze e senza tregua, finchè non si ottenga vittoria. Se si vuole davvero, non c’è pericolo di sconfitta.

Mi abbia, pregiatissimo signor Direttore, per

Devotissimo suo

F. Martini.


Ma, ad onta di questi calorosi eccitamenti, non vi era modo di procedere innanzi; e la nostra Nazionale rimavena nello stato in cui la vide molti anni prima, nel 1872,